Interessante esperimento a metà fra il documentario e il neorealismo, che coinvolge alcuni dei principali Maestri del cinema nostrano, e rimane da osservare più come un documento storico che come un film da godersi.
L’idea è senza dubbio unica: raccontare episodi di cronaca quotidiana incentrati sull’amore in varie forme, riproposti dagli stessi protagonisti non attori che li hanno vissuti di persona. Sarebbe bello vedere come oggi lo farebbero Sorrentino, Garrone, Diritti, Bellocchio e Amelio, per esempio.
Fellini si ritaglia – ovviamente – l’episodio più assurdo, condendo già il suo cortometraggio di elementi semionirici, anche se il tempo limitato a disposizione, esattamente come in Boccaccio ’70, sembra soffocarlo e non dargli modo di esprimersi a pieno.